Tartaro, come combatterlo con lo scaling dentale

Tartaro, come combatterlo con lo scaling dentale

Il tartaro rappresenta una delle problematiche più comuni dei denti e, al tempo stesso, una delle cause che portano sovente le persone ad effettuare delle visite o degli interventi presso qualche dentista Roma o di qualsiasi altra località. Un problema che colpisce diversi soggetti e che, oltre ad essere fastidioso al livello estetico, alla lunga può portare a seri problemi dentali, se non viene contrastata la sua presenza e rallentato il suo insorgere.

Al giorno d’oggi, fortunatamente, è possibile fare ambedue, grazie ad una attenta e costante igiene orale da un lato e dall’uso di sofisticate tecniche di rimozione dall’altro. Andiamo quindi a scoprire cosa sia di preciso il tartaro, come si formi all’interno del cavo orale di un individuo e come si possa combatterlo ed eliminarlo, almeno temporaneamente, attraverso un metodo innovativo, chiamato “scaling dentale“.

 

Il tartaro, cos’è e come si forma

 

Questo, in pratica, è una formazione solida di placca batterica, a cui si sono aggiunti sali minerali di diversa natura presenti nella saliva e che si sono depositati attorno ai denti, costituendo appunto una conformazione dura, difficile da togliere con un tradizionale spazzolino, ma che richiede l’intervento di uno specialista e quindi un dentista o un igienista dentale. Questi possono rimuoverlo attraverso strumenti tradizionali oppure particolari e innovativi.

 

Il tartaro può essere di due tipologie differenti: sottogengivale e sopragengivale. Il primo, più consistente e duro, si forma all’interno del solco gengivale ed è di colore rossiccio e può essere causa di alitosi, infiammazioni e malattie dentali, quali la parodontite. Il secondo, invece, consiste in minuscole incrostazioni, formatesi tra denti e superficie gengivale, con colorazioni variabili generalmente tra il bianco ed il giallo e, nei casi più gravi, anche più scure.

 

Di solito il tartaro tende a formarsi facilmente quando non si esegue una corretta e costante igiene orale. Infatti, quando non ci si lava i denti o il lavaggio non è effettuato accuratamente, restano tra i denti residui di cibo, formando della placca batterica, a cui vanno ad associarsi nel corso del tempo dei sali minerali presenti nella saliva, costituendo quindi un primo deposito di tartaro. Se questo non viene rimosso, tenderà a formarsi e depositarsi in quantità sempre maggiori.

 

Il Tartaro ed il metodo dello Scaling

 

Diverse possono essere le tecniche con cui il dentista può rimuovere il tartaro dai denti. Alcune di queste sono effettuate attraverso strumenti di tipo manuale, quindi con delle punte particolari, altre invece utilizzano mezzi sofisticati, come gli ultrasuoni ed un movimento di tipo vibratorio. Quest’ultima tecnica si chiama “scaling” e permette una pulizia approfondita dei denti e la rimozione del tartaro, anche quello sottogengivale più duro e pericoloso per il cavo orale. Naturalmente, a questi interventi bisogna associare poi anche un’attenta e costante igiene dentale.